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SERVI DELLA
GLEBA
Termine storiografico che indica i contadini dipendenti
dalla terra, sia medievali che moderni. Distinti dagli schiavi romani
in virtù di un legame con la terra più forte di quello con
un padrone onnipotente, si sarebbero sviluppati in simbiosi con il passaggio
dal sistema sociale e di produzione antico a quello feudo-signorile fondato
sul controllo delle risorse economiche e politiche connesse alla terra.
Il termine è parzialmente erroneo se applicato al Medioevo, perché
mette troppo l'accento sui legami tra contadino e territorio, lasciando
da parte sia il complesso sviluppo di una stratificazione giuridica e
sociale inerente agli strati dominanti della società, sia il passaggio
della dipendenza contadina da un ambito reale (la terra) a un ambito personale
(il signore). A partire dal IX secolo tuttavia le trasformazioni della
più importante struttura produttiva rurale, la "villa" (in Italia
curtis), da azienda fondata su una riserva centralizzata il cui
sfruttamento era devoluto a schiavi ad azienda basata sull'utilizzo di
manodopera estranea alla riserva e radicata sul massaricio (manso),
portarono a uno spostamento di manodopera che ebbe importanti conseguenze
giuridico-sociali. Certo lo schiavo del massaricio tendeva così
ad assimilarsi agli altri massari liberi, ma al contempo lo sviluppo di
legami con una categoria priva di qualsiasi diritto giuridico e sociale
contribuì a trasformare buona parte dei liberi contadini, in servi
alla mercé del loro signore fondiario e territoriale. Dopo il X
secolo, con lo sviluppo della signoria rurale come base dell'attività
sociale ed economica, la stragrande maggioranza delle vittime del banno
signorile si trovò costretta a subire oneri reali e personali (taglia,
testatico, corvée) che ne proclamavano lo status
servile. Il termine è anche usato per definire lo sviluppo, dal
Cinquecento in poi, di nuovi e più costrittivi legami tra i contadini
non-liberi e i loro signori-padroni, soprattutto nell'est europeo (Polonia,
Russia). Alla fine dell'antico regime il termine aveva assunto una dirompente
forza simbolica, tale da far coincidere, nella Rivoluzione francese, l'abolizione
della servitù della gleba con la fine del regime feudale in Europa.
Ma nel frattempo si era diffusa soprattutto in Russia, dove il suo consolidamento
coincise con la fondazione dell'autocrazia (sotto Ivan IV, 1547-1584).
La sua abolizione fu emanata in Russia soltanto nel 1861 dallo zar Alessandro
II, privando i boiari del loro maggiore privilegio.
G. Castelnuovo

G. Duby, Le origini dell'economia europea. Guerrieri e contadini nel
Medioevo, Laterza, Bari 1975; G. Bois, L'anno mille, Laterza,
Roma-Bari 1991. |
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